All’interno del panorama italiano, recenti studi effettuati in collaborazione dall’Arpae, dall’Università degli Studi di Bologna e dal Public Health England (Centre for Radiation, Chemical and Environmental Hazards) hanno evidenziato una correlazione tra l’inquinamento causato da alte concentrazioni di polveri sottili nell’aria e l’affezione da Covid-19.
Ne sono risultati due recenti articoli pubblicati sulla rivista svizzera Frontiers in Genetics e su quella italiana “Epistemologia & Prevenzione” che hanno di fatto dato vita ad un importante contributo scientifico nella discussione sull’incidenza della qualità dell’aria sulla malattia causata dal virus Sars-Cov-2.
Entrambe le pubblicazioni descrivono i risultati e l’analisi di studi in vitro effettuati a Bologna che dimostrano come a livello molecolare le cellule umane rispondano all’esposizione al particolato atmosferico. Con tali studi si è potuto ipotizzare che alti livelli di PM nell’aria possano contribuire al peggioramento delle condizioni cliniche di persone che, già infette da Sars-Cov-2 (e più in generale dai virus respiratori), siano però al tempo stesso compromesse da patologie pregresse.
Quindi l’inquinamento atmosferico, e da PM in particolare, non è comprovato essere un veicolo diretto che facilita il contatto con il virus, ma piuttosto è da considerarsi un ulteriore fattore di rischio, al pari di malattie come ipertensione, diabete e obesità per esempio, che può aumentare la suscettibilità all’infezione o aggravare i sintomi dati dal coronavirus umano.
Come gestire la situazione nei grandi centri urbani
Tutelarsi, soprattutto negli spazi chiusi dove la maggior parte degli agenti inquinanti si concentra determinando fenomeni quali la Sindrome dell’edificio malato, la formazione di muffa o il proliferare di sostanze dannose per il sistema immunitario, è una tra le soluzioni per combattere la difficile situazione che stiamo vivendo.
Fondamentali risultano le politiche e gli interventi di medio e lungo termine che mirano alla riduzione dei livelli di polveri sottili nell’aria, ma soluzioni alla portata di tutti non sono semplici da trovare. Eppure, come spesso avviene, la tecnologia ci viene in soccorso.
Airlite: la pittura antinquinamento
Airlite è una pittura innovativa che depura e libera l’aria dagli agenti inquinanti fino all’88% (in particolare NOx, i gas di scarico delle auto) e dagli agenti patogeni come batteri e virus fino al 99%.
Con un’efficacia garantita 10 anni, Airlite è certificata e pluripremiata a livello internazionale ed è stata inserita dall’ONU tra le quattro principali tecnologie capaci di purificare l’aria che respiriamo.